Opere

natura morta, 1991calcestruzzo20 elementi, ciascuno 8" × 18" × 30"

Ho scoperto che in un piccolo frammento di ramo si avverte il gesto di un corpo vivo. Le figure scolpite sulle tombe medievali, così immobili e innocenti, con la testa appoggiata su un freddo cuscino di pietra, sembrano esistere per il desiderio di conservare un'immagine di ciò che un tempo era vivo, di trattenerlo per sempre, fermo nel tempo. Proprio come il Socrates Scupture Park è esso stesso un fragile pezzo di natura ai margini di una landa desolata urbana, così il più piccolo frammento di natura diventa prezioso. Il senso di riposo (REPOS) è allo stesso tempo seducente e inquietante. Siamo attratti da quel conforto infinito anche se lo riconosciamo come morte. Forse in ogni cimitero ciò che ci muove è il nostro senso di vulnerabilità; la vita è fragile, effimera... queste vite tranquille sono passate nell'oblio. Eppure, più allarmanti sono i cimiteri per i soldati ignoti; lì il solo numero di indicatori suggerisce la violenza e la distruzione di giovani vite innaturalmente abbreviate. È un'ultima ironia che le tombe stesse non parlino di vita, ma di un ordine impersonale, un silenzio, una quiete, un riposo permanente.

Esposizione

28 aprile 1991 - 26 aprile 1992 Grass Roots Arte Energia