Susanne Wibroe
Opere


La mia prima scultura costruita nel mio studio in Pennsylvania, anche il mio più grande fino ad oggi, si pone al passo con gli elementi e invita il flusso della vita. Costruita sulla cima di una collina sotto il vento ad alta velocità, ora riposa per un po' ai piedi della “Porta dell'Inferno” dell'East River al Socrates Sculpture Park, dove le correnti ondulate corrono più feroci.
Scala di wrestling, vortici avvolgenti incastonati nella materia, sento che questo pezzo raggiunge la nostra sfida più importante: l'interazione umana. Confinando con il figurativo dell'istinto quasi bestiale, le convoluzioni astratte seducono l'ambiente circostante nella partecipazione personale, così come bramano le intimità racchiuse all'interno. Come il Parco che fece rima dalle macerie, corrente di ritorno crebbe da scoria in ondate di forza di volontà, forte d'acciaio.
“Devi cantare come se non avessi bisogno di soldi. Ama come se non ti facessi mai male. Devi ballare, ballare, ballare, come se nessuno stesse guardando. Deve venire dal cuore se vuoi che funzioni”.
— Guy Clark.
Devi scolpire in modo che la massa sembri muoversi, fondersi in modo che i vuoti ondeggiano con forza, girare, girare e girare per riunire tutto in uno. Tenetevi la mano l'uno dell'altro per consegnare sulla terra. Come fai in modo che la materia trasmetta emozioni? Incidere il significato nelle tracce del tempo? Scolpire l'amore per far sentire la vita alle persone? Ogni tentativo è un'avventura a voce bassa, ogni spazio un abbraccio appassionato. Lascia che la fiamma formi il nodo per portare sul fuoco. Ferma la violenza. Che l'amore abbia inizio.